COTTON BEAT SITE

COTTON BEAT garage band



Biografia


La band è nata dall'incontro di musicisti provenienti tutti da varie esperienze in campo musicale.
I Cotton Beat vogliono proporre e rinverdire i fasti del beat garage internazionale, proponendo un genere frizzante ed entusiasmante al tempo stesso, sopratutto riproponendo il sound british invasion degli anni 60, un periodo storico che ha rappresentato la società europea, nella più importante rivoluzione culturale e sociale, con una sua specifica identità e caratteristica musicale.


L'inizio di un sogno


Tutto ha inizio una sera di qualche anno fa, quando Il Trio Beat Ensemble nasce come progetto culturale dalla mente sognatrice di Paolo, Roberto e Benedetta, che hanno deciso di far rivivere le più belle canzoni dell’epoca d’oro della musica italiana: gli anni 60, con particolare attenzione ai gruppi musicali, che una volta si chiamavano “Complessi”. In Italia abbiamo infatti avuto tra il 1965 e 1969, un periodo di grande fermento musicale di quel genere chiamato Beat.
Tantissimi ragazzi si mettevano insieme con pochi strumenti, tanta voglia di suonare e si esibivano poi, nei locali e piazze, con tanta passione. Sono nati così complessi diventati famosi, ed ancora oggi le loro canzoni sono ricordate con piacere e nostalgia.
Pensate ai Camaleonti, ai Rokes, ai Pooh, all'Equipe 84 ed altri, che hanno fatto sognare migliaia di giovani di tutte le età. Purtroppo il tempo passa e i giovani di oggi, non hanno avuto l’opportunità di vivere le emozioni di quegli anni 60 e quindi si rischia di dimenticare e perdere un valore culturale e musicale, che ha avuto un’enorme importanza per il nostro Paese e per quelle generazioni, anche sotto l’aspetto sociale.
Non dimentichiamoci che si era in pieno boom economico e la gente aveva fiducia in se stessa, investiva e si tuffava in imprese di ogni genere. E’ stato così che l’Italia e gli italiani hanno potuto vivere una splendida stagione d’oro e sono diventati una grande nazione. Oggi si ha paura, si dipende dallo spread e ci si rinchiude in se stessi.
Con la musica di allora, con i grandi successi che hanno fatto sognare milioni d’italiani, chissà se riascoltando quelle melodie, quei ritmi, non ritorneremo a sognare e ad innamorarci di nuovo della vita, a ritrovare la fiducia in noi, negli altri e nella nostra Italia. Paolo, Roberto, e Benedetta ci provano facendo ascoltare le più belle canzoni dell’epoca beat "Chi ci impedisce di tornare a sognare?" queste sono state le parole che, a braccio, Paolo Basco ha pronunciato quella sera prima di iniziare il suo quasi solitario “concerto” sulla musica beat italiana.
E così si sono ritrovati dentro una sala parrocchiale, gremita di gente di Ponticino, incominciando a parlare degli anni 60 e del significato della musica dei giovani: il beat.
Quale grande cambiamento aveva portato quel genere di musica che portava tanti ragazzi ad imbracciare una chitarra e a strimpellare sulle corde, intonando canzoni contro la guerra, e inneggiando ad una nuova visione della vita, sulle note di pace e di amore?
A volte i sogni si avverano quando ci si crede e così dal magico incontro di Paolo, Benedetta, Antonio, Massimiliano, Mauro e Fabrizio, nasce la storia dei Cotton Beat.
Il termine British invasion (letteralmente invasione britannica), usato per lo più nei paesi anglofoni, denota un fenomeno musicale e commerciale, riguardante soprattutto il Rock, il beat e il pop; per cui alcuni artisti originari del Regno Unito, soprattutto inglesi, divennero particolarmente popolari negli Stati Uniti, ma anche in Australia, in Canada e successivamente in altri paesi.
La prima e più significativa invasion si è verificata negli anni tra il 1964 e il 1967 e ha costituito un clamoroso capovolgimento di fronte, poiché fino ad allora, per quanto riguardava il rock e i generi affini, era stata la musica originaria degli Stati Uniti, ad avere un netto predominio con una maggiore influenza sulla musica d'oltreoceano.
Il termine British invasion può essere tuttavia applicato anche ad altri fenomeni, collocati in periodi successivi.

Storia della musica Beat


Nei tardi anni 50, dopo il declino della scena skiffle, iniziò ad emergere nei più grandi centri urbani come Liverpool, Manchester, Birmingham, Londra, una fiorente scena culturale e musicale. Questo fenomeno fu particolarmente accentuato a Liverpool, dove si stimò che ci fossero circa 350 gruppi musicali attivi, che si esibivano in balere, sale da concerto e club.
La città era divenuta, negli anni precedenti, un perfetto punto di origine di nuove forme musicali, viste anche la solidarietà locale, il declino industriale e l'assenza di Stato sociale, unite alla presenza di una larga popolazione di origine irlandese, elementi tutti messi in relazione più volte dalla critica. Come città portuale poi, era il miglior collegamento con l'America, punto di accesso sia di dischi che di strumenti, che non potevano essere esportate per via delle restrizioni.
È da questo collegamento che derivano le influenze americane dell'era come Buddy Holly and the Crickets (gruppo dal quale i Beatles derivarono il loro nome), mescolate alle precedenti esperienze del rock and roll britannic, come ad esempio The Shadows.
Dopo il successo nazionale dei Beatles in Gran Bretagna dal 1962, molti musicisti di Liverpool, come Gerry & The Pacemakers, the Searchers e Cilla Black, furono in grado di seguirli nelle classifiche. Il primo esempio di band non della città e nemmeno prodotto da Brian Epstein, furono i Freddie and the Dreamers di Manchester come gli Herman's Hermits e The Hollies.
Fuori da Liverpool, molte scene locali sono state influenzate in diverse misure dal rock and roll e ancora di più dal rhythm and blues e più tardi, direttamente dal blues. Tra queste sono da ricordare le band di Birmingham, che venivano spesso raggruppate nel movimento beat, come the Spencer Davis Group e the Moody Blues.
Band ugualmente influenzate dal blues, che vennero fuori da scene locali, furono i the Animals di Newcast ed i Them di Belfast.Per quanto riguarda invece il suono di Tottenham, appellativo che veniva affibbiato ai gruppi londinesi, c'erano the Dave Clark Five, the Rolling Stones, the Kinks e the Yardbirds.La musica beat, iniziò però a venire superata dal 1967, in particolare dal blues rock che stava cominciando ad emergere.
La maggior parte dei gruppi che non si erano ancora sciolti, si mosse come i Beatles, verso diverse forme di musica rock e pop, come per esempio il rock psichedelico e il rock progressivo. Il beat ha avuto inoltre una grande influenza sul garage rock statunitense e sui movimenti folk rock ed è stato poi fonte di ispirazione per diversi sottogeneri della musica rock, tra cui il britpop degli anni novanta. Influssi della musica beat si possono inoltre trovare nella subcultura mod, anch'essa molto popolare nel Regno Unito negli anni sessanta (WIKIPEDIA).

“British invasion”


Il termine "British invasion" fu coniato dal giornalista televisivo Walter Cronkite per descrivere l'arrivo dei Beatles nel 1964 e la Beatlemania che ne scaturì. Da questo momento in poi molti furono i gruppi beat che scalarono le classifiche americane e tra questi the Animals, Petula Clark, the Dave Clark Five, the Rolling Stones, Donovan, Peter and Gordon, Manfred Mann, Freddie and the Dreamers, Wayne Fontana and the Mindbenders, Herman's Hermits e the Troggs (WIKIPEDIA).

Playlist

Una selezione di brani, del nostro repertorio BRITISH INVASION, GARAGE BEAT, ROCK, POP.


I can tell LIVE
I'm hog for you baby STUDIO
Love is all around LIVE
No no no LIVE
The sound of silence LIVE
You really got me STUDIO
Sono bugiarda LIVE
Till the end of the day LIVE
Tell me SALA PROVE
Cherry Bomb STUDIO
Bus stop LIVE
She's not there SALA PROVE
Needles and Pins LIVE
Wild Thing STUDIO
Born To Be Wild LIVE
I Hate Myself For Loving You LIVE
The Time Of The Season LIVE
Shakin' All Over LIVE
These Boots Are Made For Walking LIVE
Dico No LIVE
Con Te Non Ci Sto LIVE
Stumblin In STUDIO
With A Girl Like You LIVE
It Never Rains In Southern California STUDIO
Arriva La Bomba LIVE
Amore Disperato LIVE
Mony Mony LIVE



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The BAND

In questo gruppo scorre il BEAT nelle vene al posto del sangue!!!

PAOLO

BASCO

GUITAR, VOICE, ARRANGEMENT

BENEDETTA

MESCHINI

VOICE, GUITAR, CHOIR ARRANGEMENT

ANTONIO

COMMISSO

BASS

MARIA GRAZIA

DONATI

KEYBOARD, VOICE

JOHNNY

FIRPO

DRUMS, BASS, GUITAR

FABRIZIO

MIGLIORINI

VOICE, DRUM, PERCUSSION

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